VIAREGGIO. “Le modalità, politicamente volgari e dai contenuti padronali e chiaramente ricattatori, con le quali il sindaco Betti ha inteso replicare alle osservazioni mosse alla sua amministrazione da parte del segretario generale della Cgil provinciale sono inaccettabili da parte di chiunque ha responsabilità amministrative e politiche, figuriamoci da parte di un sindaco eletto nelle fila del centrosinistra”. Lo scrive Massimiliano Baldini, capogruppo consiliare del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago.

“Le parole di Betti dimostrano che l’uomo è in grande confusione e che non è in grado di svolgere il ruolo che ricopre, tantomeno in un momento così difficile quanto quello attuale. Tanta è l’assurdità di quanto accaduto che, di fronte a situazioni simili, proporrei che la Commissione Statuto – è una battuta, ma rende certamente l’idea – provveda a normare ipotesi di ‘interdizione politica urgente’ del sindaco in carica.

“Immagino che chiunque abbia un minimo di militanza politica – e nelle fila del Pd come della Federazione della Sinistra sono tanti gli uomimi e le donne che conoscono i valori del rispetto della democrazia e della corretta gestione dei rapporti istituzionali – sia rabbrividito leggendo le parole di Betti. Io stesso, che pure vengo da esperienze diverse avendo fatto il segretario di Forza Italia e non del Pci, ricordo che all’indomani della mia elezione, consapevole dell’importanza del porto per Viareggio, andai in delegazione con il vicesegretario Angelo Bonuccelli e il capogruppo Nanni Maglione a incontrare l’allora segretario della Camera del Lavoro Andrea Antonioli.

“Se questo è il frutto della rottamazione a Viareggio, mi auguro che tornino quanto prima la Topolino e la Seicento. Tuttavia, pur premesso quanto sopra, anche nel merito il sindaco Betti e la sua amministrazione sono pienamente responsabili dei ritardi contestati dalla Cgil.

“Dal 5 novembre scorso, quando con grande senso di responsabilità – mai visto in 20 anni e più – il consiglio comunale consegnò al sindaco un documento sulle problematiche del porto votato all’unanimità – e non certamente redatto da lui – al fine di dimostrare quanto la città tenesse al futuro della darsena, niente è andato oltre il sorriso compiaciuto e solare del primo cittadino. Ciò è avvenuto malgrado il presidente della Regione, come ribadito in quel documento nel suo cappello politico, sia venuto a Viareggio più volte dichiarando la disponibilità dell’ente toscano a investire e sollecitando un cronoprogramma progettuale che langue nei pensieri più reconditi di Betti. Basti pensare che non abbiamo un assessore al porto perché la delega la tiene il sindaco. Vi basta ?

“Le problematiche sollevate da Chiriaco le abbiamo sollevate anche noi a mezzo di incontri sia con i rappresentanti delle categorie economiche, sia con Cna e Navigo, sia in Regione Toscana, dove sin dal gennaio scorso attendono che Viareggio proponga un progetto che non arriva. Con il rischio che, prima o poi, le risorse vengano destinate a quei territori che porteranno prima i loro progetti.

“Sia chiaro: Betti non si deve nascondere dietro l’Autorità Portuale perché se tutti insieme votammo il documento del 5 novembre, lo facemmo proprio per dargli un’autorevolezza maggiore da spendere all’interno di quell’organismo regionale.

“Povero Leonardo Betti: bastassero uno spritz ed un po’ di musica per affrontare i problemi della città e fare la politica sarebbe facile”.

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